Sbiancamento, cos’è e come funziona una dei trattamenti dentistici più utilizzati e richiesti

Secondo uno studio dell’American Academy of Cosmetic Dentistry, per la maggior parte dei pazienti il desiderio più comune, alla domanda “Cosa vorresti migliorare del tuo sorriso?era: un sorriso più bianco. In questo modo possiamo spiegare e comprendere meglio il perché questa pratica sia così richiesta e diffusa negli studi dentistici di tutto il mondo: le persone adorano avere un sorriso splendente.

Spazzolino, dentifricio e filo interdentale sono ottimi alleati per curare la nostra igiene orale ma allo stesso tempo non possono del tutto evitare l’ingiallimento dei denti perché, semplicemente, dipende anche da altre cose… e oggi vi spiegheremo quali sono questi altri fattori implicati nell’ingiallimento dei vostri denti.

Cause comuni che portano all’ingiallimento dei denti

Sebbene alcune cause siano piuttosto note, non tutti sanno che sono parecchie le motivazioni per cui i nostri denti tendono ad ingiallire.

  • Tabacco: come tutti sappiamo, il tabacco è una delle cause di ingiallimento dei denti più comuni – purtroppo. In esso troviamo ben due sostanze chimiche che creano macchie sui denti, catrame e nicotina. Mentre il catrame è già scura come sostanza, la nicotina prende colore soltanto quando si mischia con l’ossigeno (essendo naturalmente incolore), trasformandosi poi in sostanza giallastra che macchia lo smalto.
  • Cibo e bevande: le proprietà “ingiallenti” del caffè sono ben note a tutti, ma anche altri cibi e bevande particolari – come ad esempio tè e vino rosso – hanno un impatto sulla brillantezza del nostro sorriso. Quello davvero dannoso in questi alimenti sono infatti i pigmenti intensi chiamati cromogeni, che si attaccano allo smalto dei denti e causano l’ingiallimento.
  • Farmaci: sì anche i farmaci potrebbero compromettere la performance del nostro sorriso, infatti, l’oscuramento è un sintomo di risposta ad alcuni farmaci come gli antistaminici, gli antipsicotici e di quelli indicati per l’ipertensione (soltanto alcuni di questi). Anche i bambini se esposti ad antibiotici durante la formazione dei denti nell’utero o semplicemente da piccoli possono subire uno scolorimento in età avanzata.
  • Trauma: dopo aver ricevuto un duro colpo è possibile che il dente cambi colore. All’interno del dente esiste una zona morbida chiamata “dentina” di colore giallastro. Quando il dente subisce una lesione o un trauma ne creerà ancora di più, portando all’ingiallimento dei denti. Il sorriso, insomma, è un indicatore del nostro benessere. Letteralmente.
  • Tempo:  col passare del tempo lo smalto, cioè la parte del dente esterna più dura e bianca, si assottiglia. Ciò non fa altro che lasciare spazio alla dentina, la zona morbida più giallastra che si trova all’interno dei nostri denti, che con l’assottigliamento dello smalto diventerà sempre più visibile. Il tempo “distrugge” ogni cosa… fortuna che esiste la prevenzione!

Cos’è lo sbiancamento? É una procedura sicura?

Partiamo subito col dire che lo sbiancamento dei denti è una procedura assolutamente sicura e può essere eseguito nello studio di un dentista in circa un’ora. La procedura prevede l’applicazione di un gel sbiancante dentale contenente tra il 25% e il 40% di perossido di idrogeno, e successivamente si dovrà puntare una speciale lampada riscaldante sui denti per tre intervalli di 20 minuti, con la ri-applicazione del gel tra gli intervalli.

Lo sbiancamento non funzionerà sempre, ecco perché prima di sottoporsi alla procedura è bene consultare il proprio dentista. Chi ha i denti gialli – ovvero la maggior parte delle persone che chiedono il trattamento – e vorrebbero sottoporvisi allo sbiancamento, ha molte probabilità di successo e di miglioramento estetico del proprio sorriso. Per i denti grigi potrebbe invece essere inutile; mentre per quelli marroni il trattamento potrebbe persino non rispondere bene.

In definitiva, lo sbiancamento dentale può essere un valido aiuto contro l’ingiallimento dei denti ma non è applicabile in ogni caso e bisogna prima parlarne al proprio dentista.

 

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